Articolo pubblicato sul quotidiano La nuova Ferrara, il 29 agosto 2015, a cura di Gi.Ca.

Il dr. Sergio Gianesini (Sant’Anna) ha ottenuto un riconoscimento internazionale a Seoul per la nuova tecnica conservativa messa a punto presso la Chirurgia Traslazionale diretta dal prof. Paolo Zamboni.

FERRARA. Un chirurgo ferrarese, Sergio Gianesini, 34 anni, è stato premiato al Congresso Internazionale di Flebologia di Seoul con il Travel Award per giovani ricercatori. Gianesini, assegnista di ricerca e professionista a contratto in servizio presso l’azienda ospedaliero-universitaria Sant’Anna di Ferrara, ha presentato ai colleghi gli esiti di un nuovo intervento chirurgico eseguito per la prima volta al mondo nelle sale operatorie dell’ospedale di Cona e li ha confrontati con quelli ottenuti ricorrendo ad altre tecniche convenzionali. A convincere la giuria composta da specialisti è stata l’impostazione “conservativa” dell’intervento.
«Attualmente le tecniche consistono nell’asportare la vena safena o nel bruciarla con il laser – spiega il prof. Paolo Zamboni, direttore del Centro di Chirurgia Traslazionale (struttura che studia e testa innovazioni) dell’ospedale Sant’Anna –  A Ferrara abbiamo utilizzato questa metodologia, già impiegata nelle strutture pubbliche di Parigi e Barcellona, per 19 anni. La nuova tecnica ferrarese modifica l’approccio e punta a recuperare la funzione di drenaggio delle vene, invece che distruggerle.Consente in pratica di intervenire solo dove è necessario, con un  esito “personalizzato”. Può essere eseguita in regime di day surgery –  sottolinea Zamboni – o anche in un futuro non lontano addirittura in regime ambulatoriale».
Questa tecnica endovascolare a Ferrara è ben collaudata. E’ stata eseguita per la prima volta oltre tre anni fa nel reparto diretto proprio dal prof. Zamboni. Viene introdotta nel vaso una fibra laser guidata dall’esterno con ultrasuoni che permette di eseguire, precisa il medico ferrarese, «microsaldature all’interno dell’albero venoso delle gambe per ripristinare la normale direzione di flusso».
Il dr. Gianesini ne ha parlato solo ora, conclude Zamboni, «perchè per correttezza abbiamo valutato i pazienti (una trentina operati e seguiti dopo l’intervento) per anni prima di rendere pubblici i risultati». Che presto saranno nuovamente illustrati ai convenuti di un consesso scientifico: Gianesini infatti è stato invitato a novembre al congresso americano di Flebologia che si svolgerà in Florida per relazionare nuovamente sulle nuove tecniche messe a punto a Ferrara.
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